Utilizzare il concime - My Clean Multiservice
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Come utilizzare il concime evitando di danneggiare le piante

Il nutrimento è vita, per tutti gli esseri umani. Il discorso vale anche per le piante, imprescindibile linfa per la sopravvivenza dell’uomo, per le quali si rende a volte necessario, nel settore del giardinaggio, ricorrere all’uso del concime.
Se dunque è intuibile la ragione per la quale bisogna concimare, quello che non è del tutto chiaro è in quali casi ciò si renda inevitabile.
Quand’è dunque che si deve ricorrere ad una, più o meno intensa, opera di concimazione?
Come farlo senza ricorrere all’opera di un giardiniere, evitando allo stesso tempo che questa operazione “fai da te” vada a detrimento delle nostre piante?
E, ancora: quale differenza corre nel giardinaggio tra le piante da fiore o da frutto, in ordine alla quantità e qualità di concime da utilizzare?
Si tratta di interrogativi assolutamente legittimi che sarà bene chiarire onde evitare di arrecare un danno, anziché un vantaggio, ai nostri cari “amici verdi”.

Quando ricorrere alla concimazione

In natura le piante da fiore fioriscono e quelle da frutto fruttificano: si tratta di un processo naturale, quasi scontato, ma, chi ha un minimo di familiarità con il giardinaggio, sa che a volte non funziona esattamente così.
Questa regola generale vale in tutti i casi in cui non sussistono problemi inerenti l’esposizione, il terreno o l’irrigazione, ma non sono rari i casi in cui le nostre piante appaiano “congelate”.
Si tratta di un sintomo da non sottovalutare: esse ci stanno manifestando una loro carenza nutrizionale mostrandoci un aspetto stentato e sofferente che ispira tristezza.
E’ evidente che, stando così le cose, esse non potranno certamente produrre le copiose fioriture o fruttificazioni da noi attese e auspicate, rendendosi indifferibile il ricorso all’uso del concime.

Piante con fiore: la concimazione ideale

La diminuzione dei fiori o l’ingiallimento delle foglie, dagli amanti del giardinaggio tanto deprecati, è indice che la pianta ha bisogno di una maggiore quantità di azoto.
Ecco che si rende allora necessario ricorrere all’utilizzo del concime.
Quello ideale è quello già diluito, nel caso non lo fosse è bene provvedervi da sé.
Inoltre è indispensabile, subito dopo la concimazione, provvedere ad una buona innaffiatura, soprattutto in presenza di un terreno troppo asciutto, perché in questo caso il concime può bruciare le radici delle piante.
In merito alla quantità, è bene agire con parsimonia: una quantità eccessiva di concime può nuocere gravemente le piante con fiori, con la conseguenza di farle seccare o bruciarle del tutto o, nel migliore dei casi, rallentarne la crescita. Per evitare che ciò accada sarà sufficiente concimare una volta al mese le piante da fiore di tipo annuale, se giovani, preferibilmente nel periodo di ripresa primaverile, potendo poi provvedervi ogni due mesi una volta cresciute.

Piante da frutto: come concimarle evitando danni alla nostra salute

Gli amanti del giardinaggio si dimostrano particolarmente timorosi nell’uso del concime per il trattamento delle loro piante da frutto.
Non c’è da meravigliarsi, i frutti sono destinati a fare la loro presenza sulle nostre tavole, e l’esistenza di numerosi prodotti in commercio certo non ci viene in aiuto.
Esistono concimi complessi, organici, liquidi, granulari, a lenta cessione, ma quello che rileva è, in realtà, la composizione del concime.
In merito alla stagione da prediligere, se decidiamo di intervenire in primavera sarà bene scegliere un concime con una concentrazione elevata in fosforo e azoto e più contenuta di potassio.

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